LES ENFANTS IMAGINATIFS

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LEONARDO DEVITO (MEHSTRE) X LIDIA FLAMIA

Leonardo Devito alias Mehstre (Firenze 1997) vive e lavora a Torino. Studia all’Accademia di Belle  Arti di Firenze e all’Akademie der Bildenden Künste di Vienna. Nel 2020 si laurea all’Accademia di  Belle Arti di Firenze. Attualmente è iscritto al biennio di pittura dell’Accademia Albertina di Belle  Arti di Torino. Sempre a Torino è cofondatore di Spazio Buho. 

La sua formazione è legata fortemente all’arte urbana, che continua a praticare in concomitanza  alla ricerca pittorica.

Prima personale presso Palazzo dei Pittori di Firenze, nell’ambito del progetto “48H” a cura di  Leonardo Moretti (Settembre 2018), segue poi la collettiva “Urban Art City”, curata da “Street  Levels Gallery”, presso la Pinacoteca Civica di Follonica (Febbraio-Aprile 2019), partecipa alla “XI  Biennale di Incisione“ di Monsummano Terme, all’interno della mostra di Jean Dubuffet e Mimmo  Paladino presso il “Mac,n” (novembre 2019), segue la personale “I Giorni e l’infante” alla B.east  gallery di Firenze (Giugno 2021) 


Leonardo Devito (Mehstre), Gigante nel bosco, olio su tela,140x 100cm, 2020 – courtesy of the artist

L.F. : Ti va di raccontarci il tuo percorso accademico? 

M. Ho iniziato il mio percorso accademico a Firenze nel 2016 dopo il diploma al Liceo Artistico.  Durante quegli anni, il mio lavoro era principalmente legato al mondo della street art e della  grafica e il contatto con l’Accademia è stato molto importante per un confronto decisivo con la  pittura. I miei professori di pittura sono stati Umberto Bisi e Adriano Bimbi, in entrambe le due  scuole ho trovato un ambiente molto stimolante, non solo dal punto di vista dell’insegnamento  ma specialmente per il confronto tra gli studenti, anche al di fuori dell’Accademia. 

Qui, anche grazie ai corsi di storia dell’arte sono venuto a conoscenza di alcuni testi che sono stati  fondamentali per lo sviluppo della mia ricerca, tra gli autori più importanti cito sicuramente Paul  Klee, Rainer Maria Rilke e Jean Dubuffet.  

Fondamentale per il mio percorso è stato partecipare al progetto Erasmus, svolto nel 2019  all’Akademie der Bildenden Künste di Vienna, dove ho frequentato la classe di Kirsi Mikkola. Qui  ho avuto la possibilità di approcciarmi per la prima volta ad un ambiente artistico internazionale e  florido, che mi ha aiutato a chiarire le mie idee sulla pittura e a lasciare alle spalle un po’ di luoghi  comuni sul mondo dell’arte ereditati da Firenze. A Vienna inoltre ho avuto l’occasione di  approfondire l’incisione, una parentesi che è stata fondamentale per la mia ricerca. 

In linea di massima comunque ho sempre sofferto molto le problematiche che affliggono  l’Accademia e seppur mi rendo conto che è stato un percorso fondamentale per la mia crescita  artistica ne riconosco anche molti limiti. Essermi spostato all’Accademia di Torino non ha fatto che  rafforzare questi miei dubbi, avendo ritrovato le stesse problematiche riscontrate a Firenze. 

Leonardo Devito (Mehstre), Morte nel bosco, olio su tela, 103x103cm, 2021 – courtesy of the artist

L.F. : Spostarsi a Torino ha influito dal punto di vista della tua ricerca pittorica? 

M.: Sì assolutamente, a Torino ho trovato un’ambiente molto più stimolante rispetto a quello di  Firenze, specialmente dal punto di vista dell’arte contemporanea. Ancora non ho avuto la  possibilità di vivermi a pieno la realtà artistica Torinese ma sicuramente ci sarà tempo. Inoltre,  aver preso uno studio condiviso con altri ragazzi è stato fondamentale per riiniziare a dipingere  seriamente, soprattutto grazie ai continui stimoli quotidiani derivanti dal lavorare con altri artisti.

L.F. : Il 4 Maggio – circa un mese e mezzo fa – è stato inaugurato Spazio Buho con la mostra  “Crocevia”, in concomitanza all’inaugurazione dello spazio di Osservatorio Futura con “Abbiamo  invitato un po’ di artisti nello Spazio”. Racconta ai nostri lettori la genesi di Spazio Buho, chi siete  e quali progetti bollono in pentola. 

M.: Ho conosciuto tutti i ragazzi di Spazio Buho durante il triennio di pittura all’Accademia di  Firenze. Negli anni abbiamo stretto una profonda amicizia accompagnata da una necessità  comune di continuare a lavorare insieme ma anche di portare avanti progetti espositivi e editoriali.  A Firenze abbiamo sofferto molto la scarsa presenza di spazi indipendenti e di confronto con realtà  giovani, e sicuramente anche per questo motivo abbiamo deciso di spostarci a Torino. Abbiamo  infatti fin da subito cercato uno spazio che potesse essere adatto non solo come studio (tutti i  membri dello spazio sono pittori) ma anche e, soprattutto, come spazio espositivo. Lo spazio in via  Gaspare Saccarelli 11A è infatti suddiviso in due parti e ciò ci permette di riuscire ad allestire una  mostra senza dover mettere a soqquadro lo spazio lavorativo. Il 4 Maggio abbiamo inaugurato il  primo evento, “Crocevia”, invitando ad esporre da noi una giovane artista, Miriam Marafioti, che  conosciamo e stimiamo. Si è trattato del primo esperimento di questo tipo, fondamentale per  capire come sviluppare l’organizzazione dei prossimi eventi. Attualmente stiamo preparando la  programmazione per il prossimo anno. Ti posso dire con previsione che la seconda mostra sarà ad  Ottobre 2021. 

L.F. : Noi in Via Carena, voi in Via Saccarelli – Come vedi questa fresca rete relazionale? 

M. : Sicuramente per noi è molto stimolante l’essersi trovati casualmente vicini di casa. E’ stata  sicuramente una sorpresa gradita e pensiamo sia giusto sfruttare questa vicinanza per creare e  collaborare a progetti comuni. Il fatto che condividiamo spazi di natura simile è molto interessante  e permette quel tipo di confronto necessario a una crescita reciproca. 

L.F. : Quali visioni scaturiscono gli scenari delle tue opere? 

M.: I miei dipinti nascono quasi sempre da visioni e situazioni del mondo reale che reinterpreto  in chiave fantastica. Ciò che cerco di fare attraverso la pittura è narrare, e interpretare la realtà  attraverso elementi fantastici che non offrono una visione razionale del mondo, ma piuttosto  incarnano presenze e sensazioni percepibili oltre la sola apparenza delle cose. Negli ultimi lavori,  infatti, mi sono concentrato sull’infanzia e sulla percezione dei bambini, il momento che considero  fondamentale per il contatto con l’idea di magico. 

Ai bambini vengono raccontate da sempre storie o fiabe che difficilmente mancano di carattere  educativo, spesso anche utilizzando elementi macabri o spaventosi che possono avere un forte  impatto emotivo sul bambino. Sono proprio le sensazioni di trauma e di paura, che il bambino vive  attraverso il racconto fantastico, quelle che mi interessano di più, specialmente perché il  fantastico è ancora capace di essere percepito come verosimile nella realtà. Ritengo, infatti, che la  percezione del bambino possa essere “magica” in quanto interpreta ancora in modo autonomo e  irrazionale (senza una coscienza scientifica) i fenomeni che lo circondano. In tutto ciò ritrovo un  carattere puro e arcaico della percezione dell’essere umano che tende a farmi paragonare la  percezione infantile con la natura del discorso mitologico. 

I miei lavori cercano di accostarsi al meccanismo del mito: un racconto che fonda una realtà  attuale. Come, per esempio, in “Lezione” dove un personaggio luciferino insegna a un gruppo di ragazzini a rubare le biciclette, oppure in “Scuola che brucia”, dove il desiderio comune a molti  bambini di distruggere la scuola viene appagato da uno spirito chiamato dal bosco. 

Leonardo Devito (Mehstre), Scuola che brucia, olio su tela,103x103cm, 2021 – courtesy of the artist
Leonardo Devito (Mehstre), Compito in classe, acquatinta e acquaforte, 29x21cm, 2021 – courtesy of the artist

L.F. : Stai lavorando ad una nuova opera? Di cosa si tratta? 

M.: Ultimamente sto lavorando a delle illustrazioni per un classico della letteratura che  pubblicherò con una casa editrice di Firenze il prossimo anno. Ancora non posso dire niente ma il  progetto è stimolante soprattutto perché il testo è molto affine alle tematiche che affronto in  pittura. Inoltre, io e gli altri ragazzi portiamo avanti la programmazione e l’organizzazione dei  prossimi eventi di Spazio Buho e naturalmente si continua a dipingere.

Leonardo Devito (Mehstre), Malinconia estiva, acquatinta e acquaforte, 29x21cm, 2021 – courtesy of the artist
Leonardo Devito (Mehstre), Paura delle ombre, acquatinta e acquaforte, 10x15cm, 2021 – courtesy of the artist
Leonardo Devito (Mehstre), Sbirri pegasomorfi, acquatinta e acquaforte, 10x15cm, 2021 – courtesy of the artist