COME IN CIELO COSÌ IN TERRA

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LIDIA FLAMINIA

Rosario Calabrese nasce a Modica nel 1995. Vive e lavora tra Scicli (RG) e Torino. Nel 2017 si diploma in Pittura presso l’Accademia di Belle Arti di Catania e nel 2020 chiude il percorso di studi conseguendo il titolo in Comunicazione e Valorizzazione del patrimonio artistico contemporaneo rilasciato dall’Accademia Albertina di Belle Arti di Torino.

New bees are about to come
into the world, 2018, tecnica mista, 50x25 cm - Rosario Calabrese - courtesy of the artist
New Bees Are About…, 2018, tecnica mista, 50×25 cm – courtesy of the artist

Essenziale, immateriale, sacrale, intimo, assoluto – alcune delle impressioni luminose che emergono sensibilmente dallo sguardo di chi osserva, con incanto, le delicate opere dell’artista siciliano Rosario Calabrese.
Nei primi anni accademici l’artista realizza una serie di ritratti a olio, nati da una rilettura dei mezzi busti di Antonello da Messina (La quinta Nenia della notte, 2017). I soggetti silenziosi – sottratti da una contestualizzazione spaziale – si elevano a icone sospese, senza rinunciare alla postura canonica dei 3⁄4 che conferisce ulteriore intensità alla rappresentazione. A bilanciare gli equilibri formali è l’inserimento simbolico dell’apis, che trae origine da antiche interpretazioni che vedono nell’insetto l’allegoria delle virtù, quali zelo e lealtà, cui l’uomo stesso deve tendere per condurre la propria vita in armonia, riconoscendosi nella totalità del mondo.
Al culto della figurazione si affianca parallelamente il desiderio utopico del monocromo. La ricerca aspira ad esplorare un territorio immaginifico, pervaso dal colore blu – potenza in atto.
La scelta di questo tono affonda le sue radici nei ricordi d’infanzia e in particolare si riferisce a un episodio in cui la madre afferma prepotentemente che «il blu è un colore per vecchi».
Le prime tavole monotonali – caratterizzate dall’uso di pigmenti allo stato puro di pulviscolo – restituiscono una superficie vellutata e sensuale dalla quale emergono delicate intuizioni pittoriche, miraggi evanescenti ed elementi autobiografici immersi nella purezza tonale del saturo blu oltremare. L’artista individua nel pigmento l’espressione poetica dell’assoluto, il quale si fonde alla dimensione sacra, conferita dalla sintesi formale delle apis – ora frammenti di foglia d’oro – che avvolgono le figure con la loro danza poetica. Ecco che nell’opera New bees are about to come
into the world
(2018)
, il braccio dell’artista è teso nell’atto di attinger con la mano ad uno “spazio altro” – una dimensione superiore espressa dalla preziosità dell’oro – ancora una volta metafora intermediaria tra il mondo visibile e l’invisibile. Capovolgendo l’attenzione verso l’osservatore, questo lavoro interroga e conduce chi osserva a compiere una particolare esperienza fenomenologica, risvegliando ciò che Merleau-Ponty definirebbe “coscienza percettiva”.

Come in Cielo così in Terra, 2019, pigmento su carta, 28,5x19 cm - Rosario Calabrese - courtesy of the artist
Come in Cielo così in Terra, 2019, pigmento su carta, 28,5×19 cm – courtesy of the artist
Come in Cielo così in Terra, 2019, pigmento su carta, 28,5x19 cm - Rosario Calabrese - courtesy of the artist
Come in Cielo così in Terra, 2019, pigmento su carta, 28,5×19 cm – courtesy of the artist


L’immaginario conduce l’artista a sperimentare nuovi percorsi estetici, con un’attenzione rivolta all’armonia (Come il Sole per Icaro, 2018) e alla figurazione animale. Il trasferimento a Torino suggerisce emblematiche visioni legate a due soggetti in particolare: il levriero e il piccione. Il
levriero è elegante, fine e asciutto. Le sue forme sottili si muovono come se seguissero il codice della grazia, lo stesso che gli riserva un posto tra i salotti della nobiltà, come dimostrano molti dei dipinti conservati nelle abitazioni reali del capoluogo piemontese. È il fantoccio dei potenti antichi e contemporanei e ne riflette il benessere, quasi fosse la loro personificazione animale. L’artista individua nel levriero una vittima del sistema che lo riduce ad un accessorio e lo priva di ogni sensibilità. Citando le parole di Rosario «in chiave antropologica questa condizione mi riporta al concetto di isolamento, o meglio di costretta solitudine con cui l’uomo si ritrova spesso a convivere sebbene formalmente integrato perché utile. Dedicandogli lo spazio dell’opera, il levriero ne diventa il protagonista, conquistando così un valore proprio». Alla sinuosità elitaria del levriero si
contrappone il piccione, legato al tema dell’emarginazione sociale – «In quanto figlio di un mondo contadino, ho sperimentato per la prima volta e per le strade di Torino una forte ripugnanza collettiva per questo volatile, atta a giustificare qualsiasi tipo di maledizione o cattiveria a esso rivolta. Da questa osservazione nasce la serie Come in cielo così in terra, in cui le sagome dei piccioni, definite solo in alcune parti, sono masse blu monocrome che vogliono suggerire l’idea di un volo, in realtà solo apparente».
L’artista estende il dominio dell’occhio all’invisibile, alla struttura intima, all’interiorità. Le sue opere sembrano prenderci per mano e condurci nel profondo blu – immateriale, spirituale, ipnotico – che affascina il nostro sguardo, invade lo spazio formale e mentale e seduce alla contemplazione della dimensione cosmica, in una fusione di arte e vita, di ineffabile poesia.

Senza titolo, 2019, pastello su carta e dettaglio in alluminio - Rosario Calabrese - courtesy of the artist
Senza titolo, 2019, pastello su carta e dettaglio in alluminio – courtesy of the artist
La Quinta Nenia della Notte, 2017, tecnica mista, 50x70 cm - Rosario Calabrese - courtesy of the artist
La Quinta Nenia della Notte, 2017, tecnica mista, 50×70 cm – courtesy of the artist
Senza Titolo, 2018, pigmento e foglia oro su tavola, 16x12 cm - Rosario Calabrese - courtesy of the artist
Senza Titolo, 2018, pigmento e foglia oro su tavola, 16×12 cm – courtesy of the artist
Studio per Plenilunio, 2019, tecnica mista - Rosario Calabrese - courtesy of the artist
Studio per Plenilunio, 2019, tecnica mista – courtesy of the artist