SONO STATA LA PRIMA VISITATRICE DI “HO FOTTUTO LE STELLE (?)”

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FRANCESCA DISCONZI

Ho avuto l’immenso onore di essere la prima visitatrice della mostra di Giulia Cotterli “ho fottuto le stelle (?)”. 

Se dovessi trovare un termine per definire il progetto, userei: commovente. Può apparire fuori luogo, ma prometto che proverò a contestualizzare. 

Giulia è una grande amica e non voglio assolutamente far finta che non sia così nello scriverne. Da pochi scambi social e un successivo incontro a Porta Palazzo, tra noi è nata, all’insegna di qualche prosecco, un’amicizia epidermica. Credo che questa sia scaturita da un reciproco riconoscersi. Insomma dall’aver condiviso simili estrazioni sociali ed esperienze di vita, concernenti il versante lavorativo e la conseguente difficoltà ad affermarsi.

Giulia Cotterli e Francesca Disconzi – Courtesy l’artista

Ai tempi non esisteva ancora il nostro spazio in via Carena 20 come lo conoscete, ma era piuttosto un magazzino da imbiancare, con pezzi di vecchi mobili in giro. In quella sorta di simil-cucinino, tra pareti gialle scolorite e il caos, condividevamo però la stessa urgenza.

Giulia è cresciuta in parte a Latina. Tutti noi arriviamo da luoghi abbastanza marginali, senza essere figli d’arte, e la strada ci sembrava (oggi come allora) così buia, da non vedere ad un palmo da noi. 

Nonostante la minaccia del futuro e di una pandemia mondiale, nei nostri lunghi aperitivi, provavamo a fare le nostre congetture, spesso invocando l’aiuto delle carte. Del resto, i tarocchi altro non sono che un invito a guardarsi dentro, nell’intimità del passato, per interpretare il presente o il futuro

Dopo questa premessa, nel sapere che la mostra è a cura di Federico Palumbo, qualcuno potrà vederci del nepotismo. Io ci vedo, piuttosto, il frutto di tutti i nostri dialoghi, il voler mettere a disposizione le nostre migliori competenze, unendo le forze per riuscire nell’intento.

Non ho ancora parlato dei lavori, ma non ce n’è quasi bisogno. Essi sono composti della stessa materia di questi racconti, ricordi e proiezioni future, e hanno senso di esistere solo letti insieme.

Ho fottuto le stelle (?) Installation view – courtesy dell’artista

Giulia Cotterli parte, in modo quasi scientifico, dall’assunto che la previsione di un qualsiasi scenario futuro, altro non è che il rimescolamento di ciò che è stato. A questo costrutto teorico, l’artista aggiunge il fattore emotivo, anche a rischio di tagliarsi e ferirsi con le parti più affilate del suo passato. Ma è proprio questa intima memoria, tema che per altro le è molto caro, che nella pratica l’artista sviscera. Essa viene affrontata non solo da un punto di vista  pragmatico, ma anche e soprattutto emozionale, discernendo la via che porta alla creazione dell’identità.

L’intera mostra, composta da una serie di disegni, tre installazioni, di cui due video, è di fatto basata sulla scommessa di riuscita (o fallimento) dell’evento stesso.

I due scenari sono, in entrambi i casi, un’iperbole che non lascia possibilità intermedie e che invitano il fruitore a schierarsi. Egli, tuttavia, distaccato da quella carica emotiva, non può che trovarsi spiazzato, come se assistesse piuttosto a un delirio di onnipotenza, o al contrario, ad un autoflagellazione. 

Ho fottuto le stelle (?) Installation view – courtesy dell’artista

 “Quello che oggi voi state vivendo, noi non siamo riusciti a immaginarlo” recita una delle videoinstallazioni in mostra. A ribadire che, per quanto ci si sforzi, la costruzione di uno scenario futuro presenta sempre dei bias cognitivi.  Questo perché l’avvenire, così come il passato e il presente, altro non è che un costrutto sociale, allo stesso modo, del resto, della percezione di successo o insuccesso, categorie esasperate dall’agire capitalistico.

In conclusione, qualsiasi sia il verdetto dei fruitori, credo che l’arte è vera solo se ossessiva o se, guardando i lavori, vi si trova riflesso l’artista. Devo dire che questo è riuscito: davanti a questo allestimento ho visto la nitida immagine di Giulia, china sul tavolo della cucina a lavorare, molto preoccupata su quello che sarà.

Non so se possa essere di buon auspicio, ma ho consultato le stelle. Dicono: “Aria di novità, profumo di cambiamenti nella sfera professionale” per Giulia,  nata sotto il segno dello scorpione. 

Lasciati guidare da una settimana che può davvero rappresentare la prima pietra di un cambiamento che da tempo stai seminando sul lavoro” dice l’oroscopo di Federico, pesci come me.

Ho fottuto le stelle (?) Installation view – courtesy dell’artista