GIUGNO COL BENE CHE TI VOGLIO

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LUCA RUBEGNI

Esattamente ieri, 21 Giugno, è entrata l’estate, il mese del Sole finalmente ci ufficializza il ritorno alla gioia e alla vita! E mentre penso che per me questa stagione è marcata da Bruno Martino «E la chiamano estate», senza contare tutti i tormentoni estivi che dalla tarda primavera ci fanno capire che sta per giungere il momento di rispolverare lo zaino Invicta, di non perdere le limited edition Algida e Sammontana, non posso non soffermarmi su alcuni piccoli eventi che sono accaduti in queste ultime settimane.  

Innanzitutto mi sono vaccinato, mi sono sparato questa bella dose di biotecnologie avanzate che mi renderà immune più dell’app e che finalmente ci consentirà di tornare alla tanto richiesta normalità. Senza elencare le numerose fanta-teorie alla X-Files (su Amazon Prime c’è TUTTA la serie!) su chi afferma che potrebbero spuntarci arti aggiuntivi o che verremo catalogati con un chip artificiale così da controllarci tutti, mi sembra che questi benedetti vaccini stiano facendo veramente effetto e che stiano davvero ristabilendo gli equilibri del mondo.  

Per prima cosa è tornato il calcio, il rito globale che ci unisce e ci rende migliori, che ci fa mangiare la pizza e bere la birra tutti assieme urlando come forsennati davanti agli schermi oppure sugli spalti degli stadi. Ci è mancato oggettivamente, sapere che c’è ci rende tutti più uniti, più buoni, più amichevoli. Questi Europei 2020 posticipati sono l’elisir della tolleranza e del gender equality, sti cazzi dei vostri problemi, davanti alla nazionale tutto è sospeso, rimosso per qualche tempo, diventa una cosa secondaria.  Anche chi non ne capisce nulla di calcio improvvisamente gode. E per forza! La nazionale quest’anno gioca bene, mica fa schifo, allora è più bello e più facile tifare per i vincenti.  

E poi comunque sia l’Italia ci regala belle soddisfazioni ultimamente, siamo riusciti a vincere l’Eurovision con un brano rock tutto in italiano, i francesi hanno rosicato come pazzi e l’Europa ha capito che almeno qualche cosa la sappiamo fare, una sorta di garanzia per il Recovery Plan che dobbiamo attuare nell’immediato futuro. Se vinciamo pure gli Europei diventeremo improvvisamente un paese ecosostenibile, promotore di ricerca e dal welfare esplosivo.  

Ah poi ovviamente tutto sta ripartendo e riaprendo, forse a breve toglieremo anche le mascherine e si potrà tranquillamente tornare a drogarsi nei bagni delle discoteche.  

Altro effetto della campagna vaccinale globale è la giusta linea politica americana nei confronti del solito problema dell’immigrazione: anche Kamala Harris ha detto ai migranti che «è meglio se non veniate in America, perché vi rispediremo a casa». 

Certo lei intendeva dire che gli Stati Uniti hanno delle leggi ferree sull’immigrazione clandestina e che sia meglio fare tutto per vie legali, però diciamo che per una leadership politica che ha incentrato tutta la campagna elettorale sull’integrazione e sul rispetto delle minoranze, sentire poi un’affermazione del genere fa storcere il naso a molti. O alla fine non ci sono storie, citando Elio e le Storie Tese in Parco Sempione  «l’integrazione va fatta senza se e senza ma, basta che ognuno stia a casa propria». 

Infine c’è una cosa che mi rattrista molto, ovvero è già passato un mese da quando ci ha lasciati Franco Battiato, unico e basta.  

E se è vero che anche lui pensava a quanto in fretta cambi la morale, anch’io mi stupisco di come le cose cambino rapidamente senza sconvolgere gli animi della gente. La rapidità con la quale ci si dimentica delle proprie idee, delle proprie convinzioni, di come si modifichi e si adatti ogni giorno la nostra etica, mi lascia  sempre perplesso.  

Sono preoccupato perché vorrei vedere un po’ più di serietà nella vita, una certezza, compostezza e sicurezza nell’essere se stessi, senza dover temere di essere liberi di esprimersi e senza dover costantemente lottare contro chi indossa le maglie del vincitore del momento.  

Insomma, a me non dispiacerebbe un po’ di tolleranza vera.  

Vi aspetto tutti il 24 Giugno a Torino per l’inaugurazione della mia personale presso Osservatorio Futura, hanno tutti e tutte fatto un lavoro davvero eccezionale. O, guardate che io sono veramente il più tollerante di tutti, portate chi volete e siate voi stessi, non facciano nessun tipo di distinzioni di sesso, razza, religione o nazione. Odio solo gli stupidi, quelli per favore non portateli.  

Un abbraccio interregionale a tutte voi, belle persone che mi leggete.